Adempimenti necessari per l’avvio di un concorso a premi

Tra gli strumenti che il marketing mette a disposizione delle aziende, al fine di aumentare la visibilità di un marchio o di un prodotto, vi sono anche i concorsi a premio, ovvero quel genere di attività che comportano il coinvolgimento attivo della propria clientela dietro promessa di un premio finale. Si tratta di promozioni molto efficaci e capaci di una vasta eco, eppure la loro organizzazione richiede una particolare attenzione, per via di una burocrazia e di un quadro legislativo molto rigido. Nell’articolo di oggi passeremo in rassegna tutti gli adempimenti obbligatori per l’organizzazione di un concorso a premi, così come stabiliti dal D.P.R. N. 430 del 26 Ottobre 2001, poi attualizzati con la Circolare del 28 marzo 2002, emanata dal Ministero delle attività Produttive.

Inutile dire che quando c’è una normativa alla quale fare riferimento, le prime domande cui vorremmo trovare risposta sono quelle relative agli obblighi da rispettare e alle eventuali sanzioni. In merito al primo quesito, la legge stabilisce una serie di adempimenti necessari per un concorso a premi a carico del soggetto promotore del concorso a premi, come di seguito elencato:

  • comunicazione preventiva al Ministero dello Sviluppo Economico;
  • regolamento della manifestazione;
  • una cauzione come garanzia;
  • la perizia tecnica;
  • coinvolgimento del Notaio o della CCIAA per l’assegnazione del premio;
  • eventuale devoluzione dei premi ad una o più ONLUS;
  • autocertificazione delle operazioni a premio;
  • materiale pubblicitario e informazione ai consumatori.

La comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico

Il primo aspetto a cui fare attenzione, quindi, è la comunicazione preventiva al Ministero dello Sviluppo Economico. Preventiva vuol dire che tale comunicazione deve essere inviata prima dell’inizio dell’attività promozionale e deve essere corredata di specifici documenti quali il Regolamento della manifestazione e la prestazione della cauzione dovuta. Vale ricordare che questi sono i documenti obbligatori ma nulla toglie la possibilità di allegare eventuale documentazione a integrazione di quanto richiesto per legge.

Il regolamento di un concorso a premi: come si scrive?

Il Regolamento, in quanto documento da inviare al Ministero, ha un’importanza di rilievo. Non solo, è anche un documento da rendere disponibile agli utenti, ed è necessario che le due versioni siano tra loro coincidenti.

In termini di contenuti, la scrittura del Regolamento deve abbracciare tutti i molteplici aspetti che riguardano l’attività promozionale, quindi coprendo gli argomenti dalla A alla Z. Volendo sintetizzare al massimo, non sarebbe sbagliato approcciare la redazione con un approccio quasi giornalistico, cercando di rispondere innanzitutto a queste domande: chi, cosa, perché, quando e dove. In effetti nel Regolamento le prime informazioni da inserire riguardano proprio i soggetti promotori, la tipologia di attività realizzata, l’ambito territoriale, la durata del concorso e la modalità di esecuzione. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, un’informazione necessaria è quella del montepremi totale destinato al concorso a premi.

Adempimenti necessari per l’organizzazione di un concorso a premi: la cauzione a garanzia

La Legge stabilisce la necessità di versare una cauzione, anche detta fideiussione, a titolo di garanzia sul montepremi del concorso a premi. La cauzione sarà pari al 100% del montepremi. Tale cauzione andrà versata mediante deposito in denaro o in titoli di stato presso la Tesoreria Provinciale dello Stato, oppure ancora mediante polizza fideiussoria.

La perizia sui software

La tipologia di concorso comporta, in taluni casi, la necessità di una perizia tecnica. È il caso, per esempio, di giochi a vincita istantanea, come gli Instant Win e gli Scratch & Win (i gratta e vinci, per intenderci). Qualora questa tipologia di gioco sia realizzata mediante l’applicazione di strumenti elettronici, allora la legge stabilisce che sul congegno adibito all’assegnazione delle vincite sia eseguita una perizia da parte di un esperto qualificato, il quale avrà il compito di certificare che la macchina utilizzata non è manomettibile e che le vincite sono assegnate in maniera del tutto casuale.

Il ruolo del Notaio o della CCIAA

Nonostante l’impegno e l’attenzione che il soggetto promotore mette nella redazione del regolamento, la legge non permette di operare liberamente al momento dell’assegnazione del premio. In effetti, tra gli adempimenti necessari per l’organizzazione di un concorso a premi vi è anche il coinvolgimento di un Notaio o di un incaricato della Camera di Commercio competente sul territorio, il funzionario camerale. Qualunque sia la scelta tra l’uno o l’altro dei soggetti individuati dalla legge, la loro funzione sarà farsi garanti dell’assoluta regolarità nello svolgimento della procedura di assegnazione dei premi, sia rispetto a quanto stabilito dalla Legge Italiana, sia rispetto al regolamento del concorso redatto dal soggetto promotore.

Consegna dei premi ai vincitori: termini e modalità

Oltre a definire chi dovrà avere il ruolo di garante della consegna dei premi, il Regolamento del concorso deve anche stabilire in maniera inequivocabile in che maniera si svolgerà la consegna dei premi assegnati: spedizione per posta o ritiro sul posto? In verità le modalità di consegna non si esauriscono con questa doppia possibilità ma vi sono altre strade che è possibile prendere, soprattutto in base alla tipologia di premio, che può essere un oggetto fisico oppure un servizio.

Il Regolamento stabilisce, poi, anche i termini, sia dell’assegnazione sia della consegna. Certamente la Legge impone un periodo massimo di tempo per completare la consegna dei premi ai vincitori: 180 giorni dalla fine del concorso stesso.

Premi non assegnati o non ritirati: cosa fare?

La legge sui concorsi a premio richiede, ai soggetti promotori, di porre in attenzione anche l’eventualità che ci siano premi non assegnati oppure non ritirati. Dal momento che il montepremi deve essere totalmente assegnato, ecco che si rende necessario individuare una ONLUS a cui andranno tutti i premi che al termine del concorso sono rimasti nella piena disponibilità del soggetto promotore perché non assegnati ai vincitori o per mancanza di partecipazioni o perché non confermati ai vincitori per non conformità con quanto previsto dal regolamento.

Fiscalità dei concorsi a premi: IRPEF e IVA

Ebbene, anche per i concorsi a premi bisogna dedicare un paragrafo a questioni di natura fiscale. Per quanto possa sembrare strano, la Legge impone ai soggetti promotori il pagamento di una ritenuta IRPEF (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) pari al 25% del valore complessivo dei premi messi in palio. Inoltre il Promotore dovrà farsi carico dell’IVA sul valore dei premi in palio che dovrà obbligatoriamente essere resa indetraibile. In alternativa, se i premi sono esenti IVA, ad esempio, il Promotore dovrà versare l’imposta sostitutiva del 20% del valore dei premi in palio nel concorso.

Mancato rispetto degli adempimenti necessari: quali sanzioni?

Trattandosi di adempimenti obbligatori, è inevitabile che siano previste delle sanzioni per chi, appunto, non rispetta gli adempimenti necessari per il concorso a premi. Anche le sanzioni si suddividono in diverse tipologie, a seconda del tipo d’illecito registrato. Così, si distinguono sanzioni per aver organizzato concorsi a premio vietati, con sanzioni che vanno da una a tre volte l’ammontare dell’imposta sul valore aggiunto dovuta sul montepremi e comunque non inferiore a € 2.582.28; oppure per questioni strettamente inerenti all’elenco di adempimenti che abbiamo preso in considerazione nei paragrafi precedenti, in particolare quelle per mancata preventiva comunicazione al Ministero che vanno da € 2.065,83 a € 10.329,14; oppure ancora per svolgimento in maniera difforme rispetto al regolamento che vanno da un minimo di € 1.032,91 fino a un massimo di € 10.329,14.

Chiudiamo con una questione di carattere terminologico: la maggior parte dei clienti ci chiede consulenza e assistenza sull’organizzazione di concorsi a premio. È un fatto più che normale, eppure ci preme sempre evidenziare che l’espressione “concorso a premi” è piuttosto generica e che le tipologie di attività possibili sono molto più ampie di quanto si potrebbe pensare. In effetti, questa burocratica espressione di legge può essere declinata in molteplici modi:

Quelle appena elencate sono alcune delle manifestazioni che solitamente proponiamo ai nostri clienti, ognuna delle quali prevede una dinamica di gioco differente, tali da rendere le attività più o meno adatte a un certo prodotto ma tutte insieme rispondono sempre ai medesimi requisiti di legge che abbiamo analizzato nel corso di questo articolo.

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